La pillola anticoncezionale restringe le ovaie – ma non è pericoloso.
Uno studio danese -questo- ha collegato all’uso della pillola del giorno dopo una ridotta dimensione delle ovaie, che avrebbero “un aspetto più vecchio” specie nelle donne tra i 19 e i 31 anni.
In che senso, scusa? Nel senso che, per dirla con le parole dell’autrice principale Kathrine Birch Petersen, donne giovani hanno ovaie ben sviluppate e funzionanti , mentre nelle donne che si avvicinano alla menopausa sono più piccole e hanno un’inferiore produzione di ovuli. Ma questo non sembra essere un problema, infatti appena la pillola viene sospesa le ovaie riacquistano le loro dimensioni normali.
Un altro risultato interessante di questo studio è che, apparentemente, il test che determina la durata futura della vita fertile delle donne dà risultati sballati dopo l’uso della pillola: i valori dell’ormone anti-Mülleriano, che vengono presi come riferimento dal test, risultano ridotti di circa il 20% in quelle donne che usano o hanno usato la contraccezione orale.
Ma la dottoressa Petersen rassicura: l’impatto principale dello studio è per i medici che, prima di testare la futura vita fertile di una donna, dovranno considerare attentamente se la paziente prende o ha preso la pillola anticoncezionale.
Se prendete la pillola potete stare tranquille quindi, e nel frattempo, in Australia un’altro studio ha rilevato che la contraccezione ormonale migliora l’attività cerebrale oltre a proteggere dal tumore alle ovaie -ma questo già lo sapevamo.
Buonasera Federico,
io ho usato il nuvaring per 3 anni, dai 23 ai 26 anni, purtroppo sono stata incoscente e prima di cominciare a usarlo non ho fatto esami e ancora peggio ho smesso di usarlo senza controlli.
Dopo circa sei mesi dalla sospensione gli effetti sono stati devastanti, acne, perdita di capelli e amenorrea.
Purtroppo ci sono ricascata e ho ricominciato a prendere la pillola per poi sospenderla 9 mesi dopo ma con alle spalle mesi di dieta a basso carico glicemico e un integratore in grado di assorbire le tossine lasciate dalla pillola.
Ormai non sono più a favore della contarccezione ormonale, credo che sia un mito e il motivo per cui viene pubblicizzata come “assolutamente sicura, miglioratrice dell’attività cerebrale e antitumorale” secondo me è puramente economico. Ovvero le case farmaceutiche ci devono guadagnare.
Io sono una donna e per colpa della pillola ne ho passate di cotte e di crude, tant’è che tutt’ora soffro di amenorrea e, credimi, sentire che il proprio corpo cerca di fare qualcosa senza riuscirci è una sofferenza.
Non capisco come mai tanti/e ginecologi/ghe e endocrinologi/ghe non avvertano le pazienti degli effetti collaterali della pillola e degli altri anticoncezionali ormonali. Non capisco se sia un fatto di superficialità o proprio non vengano presi in considerazione.
Personalmente credo che i metodi contraccettivi migliori rimangano il preservativo o i dispositivi medici tipo il “Pearly”. Ovviamente ognuno con il proprio corpo fa un po’ come vuole ma è ingiusto affidarsi a degli specialisti che dovrebbero aiutarti e invece poi ti rovinano.
L’articolo mi è piaciuto, purtroppo ho trovato le ultime tre righe superficiali e fuorvianti.
Se può raccontarlo una che ci è passata, la pillola dopo la sospensione può sì, non causare nulla ma anche causare distastri e questo va detto.
Cara Dana, mi spiace molto di sentire di questa tua terribile esperienza con l’anello contraccettivo.
Purtroppo ogni contraccettivo ha le proprie magagne: i dispositivi a controllo ormonale (come il Pearly che citi tu stessa) sono poco affidabili, il preservativo può dare problemi di allergia o rompersi, la spirale/IUD uscire dalla propria sede. Non ne esiste uno adatto a tutti, così come non ne esiste uno sempre sbagliato.
Gli anticoncezionali ormonali hanno un sacco di effetti positivi ma -come ogni cosa che ha un effetto- ne possono avere anche di negativi, ed è molto triste pensare che i farmaci non siano sempre sicuri e che possano causare malesseri e problemi gravi come il tuo, e che i medici a volte non si ritaglino il tempo per avvisare i pazienti circa le controindicazioni di ciò che prescrivono. Questo è uno dei motivi per cui, personalmente, consiglio sempre di
1. leggere da cima a fondo il foglietto illustrativo di ogni farmaco che si prende per la prima volta;
2. rompere le scatole al medico per telefono o e-mail se si notano effetti indesiderati,
solo così potranno essere sicuri di stare assumendo un farmaco in piena coscienza.
La promozione della cultura circa la sessualità e gli anticoncezionali è uno dei miei obiettivi, con tutti i pro e i contro, per questo ti ringrazio della tua testimonianza.
Torna a leggermi presto!
Federico
Grazie a te Federico!
A presto